BiologiaMarina.eu

 

 

Cod Art 0442 | Rev 00 | Data 08 Set 2011 | Autore Castronuovo Motta Nicola

 

   

IL PROMONTORIO DEL MONTE CONERO

FotoGallery

Noi di Biologiamarina.eu ci siamo recati per un brevissimo periodo di vacanza sulla riviera del Conero, uno dei luoghi di mare più belli e caratteristici delle nostre coste.
Osservando la linea costiera cartografica dell’Italia e focalizzando lo sguardo sulle Marche, si nota un deciso e caratteristico cambio nel tratto costiero; una sporgenza indica il Promontorio del Conero, dove la caratteristica delle spiagge e la morfologia del territorio differiscono notevolmente dal resto del litorale adriatico. Il Monte Conero
Il Promontorio del Conero raggiunge la quota di 572 metri, ed il suo paesaggio  interrompe la monotonia del litorale adriatico che va da Trieste al Gargano. Un tempo utilizzato come cava di estrazione, il promontorio e l'area circostante rappresentano un valido esempio  geologico della successione umbro-marchigiana, che caratterizza i rilievi Appenninici delle Marche, da sud (Sibillini) sino all'estremo nord della regione, dove poi cominciano le successioni epi-liguri, a nord dei promontori di San Leo e San Marino.

Il parco naturale protetto comprende un tratto di costa  e un’ampia fascia collinare, dove la caratteristica natura mediterranea da splendido sfoggio di sé. Un luogo ideale per chi desidera trascorrere una vacanza all’insegna della natura e del mare.
Percorrendo i numerosi sentieri che attraversano il promontorio, immersi in boschi di pino domestico, ma anche cipressi, pino d' Aleppo, cedri e numerosi arbusti e fiori della caratteristica flora mediterranea, ci accorgiamo che lo stesso non racchiude soltanto una tipologia di ambiente, ma diversi scenari che formano differenti ecosistemi.
Dopo l’ultimo censimento effettuato dall’ente Parco nel 2010, si possono incontrare 133 specie animali: 6 di anfibi, 26 di rettili, 92 di uccelli e 26 mammiferi; il falco pellegrino è il più importante abitante della zona.
Il promontorio è anche un importante punto di riferimento per le specie migratorie, come i falchi pescatori, le cicogne, alcune aquile e varie specie di rondini.

Il nostro sguardo non può fare a meno di volgere verso la costa alta e frastagliata che vista dal mare è formata da roccia calcarea bianca, che si specchia in acque cristalline e paradisiache.
Le spiagge dislocate lungo la costa, rappresentano il vero punto di forza e si dividono fra i comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo.
Nel territorio di Numana, si trovano spiagge di ghiaia dal fondale medio basso e scogliere, sino ad arrivare a Mercelli dove la spiaggia è ghiaiosa ed il mare 'perde subito piede' dopo qualche metro.
Ai piedi del Monte Conero si trovano le spiagge miste ghiaia-sabbia di San Michele e dei Sassi Neri, con alle spalle una folta distesa boscosa; queste, si raggiungono tramite un sentiero o con un bus navetta dal Municipio di Sirolo.
Spostandosi verso la punta del promontorio, sempre nei pressi di Sirolo, si trova una caletta di sabbia bianca, in una zona selvaggia, dove non si può fare a meno di notare due faraglioni, denominati le Due Sorelle: questo è il tratto più suggestivo della riviera e la località è raggiungibile solo via mare.
Salendo verso Ancona, troviamo la spiaggia ghiaiosa di Portonovo, una spiaggia amata dai surfisti per l’esposizione a certe correnti e ai venti che solitamente soffiano costanti. Nei presi di Portonovo parte un sentiero che conduce in un angolo veramente rilassante e paradisiaco un oasi naturale che è la spiaggia di Mezzavalle.
Sempre verso Ancona, la spiaggia del Passetto, con le grotte dei pescatori, è la spiaggia ove poter trovare tranquillità a pochi passi dal centro cittadino, una insenatura naturale ed incantevole.
Via via, scendendo verso sud, entriamo nel territorio di Porto Recanati, dove le spiagge miste ghiaia, offrono numerosi stabilimenti balneari alternati da tratti di spiaggia libera.
Sono infiniti i paesaggi che si possono osservare sia dal mare che dal monte e i vari sentieri adiacenti alla costa, a volte non praticabili e pericolosi, lasciano intravedere uno scenario che non è facile da dimenticare; si viene stregati da questi luoghi, dove angoli incontaminati e poco battuti, specie nei periodi meno affollati, danno la possibilità ai fortunati visitatori, di giacere in un luogo immenso e spettacolare e allo stesso modo aspro.
Una citazione merita il piccolo porto di Numana, attrezzato per la nautica da diporto, dove è presente anche la 'marina' della comunità dei pescatori, che operano la piccola pesca costiera, una comunità che sopravvive al più facile e remunerativo turismo balneare stagionale. Conero: piccola pesca

Un angolo di paradiso a nostro giudizio da visitare senza dubbio, magari in periodi e stagioni meno affollate, rispettando sempre i territori che si attraversano, dove, in alcune zone la mano dell’uomo non ha infierito più di tanto con insediamenti balneari e turistici.

NON SOLO BELLEZZE....IL LAGHETTO MORTO DI PORTONOVO

Purtroppo il parco riserva anche delle storie poco piacevoli.
Il famoso laghetto di Portonovo, originatosi in seguito ad una frana preistorica, adiacente la strada che conduce al parcheggio prossimo alla spiaggia omonima, e che molti neanche notano perchè nascosto da un canneto e dalla vegetazione, era un tempo ricco di vita e in comunicazione con il mare.
I lavori di rispristino e di ripascimento delle spiagge hanno però chiuso il collegamento e quasi ucciso il piccolo stagno. Ma come se non bastasse, il fondo del lago è stato usato come discarica da alcuni locali, che lo hanno tapezzato di batterie per automobili, decretando definitivamente la morte del piccolo stagno.
Ora la fauna bentonica è rappresentata solo da alcune specie di vermi acquatici adatti alla vita in ambiente anossico. Null'altro se non qualche pesce sofferente gettato da alcuni ignari pescatori.

LA GEOLOGIA DEL CONERO Tratto da www.parcodelConero.it [modificato nelle didascalie].

Il rilievo calcareo del Monte Conero è il risultato di una storia geologica molto complessa che ha richiamato e richiama studiosi ed appassionati da tutto il mondo. Nelle rocce del Conero sono infatti conservate le testimonianze più antiche dell’evoluzione del nostro pianeta.
Il Conero emerse dal mare verso la fine del Miocene (23.000-5.000 milioni di anni fa) in seguito al processo di formazione dell’Appennino centrale.

Il Conero 7 milioni di anni fa

L’area del Conero 7 milioni di anni fa: le Marche e l'italia intera dovevano ancora emergere. Il mare dominava l'attuale penisola italiana. Erano presenti ampie lagune e mari poco profondi.

All’inizio del Pliocene (5.000-2.500 milioni di anni fa) l’area del Conero si trovò nuovamente sommersa dalle acque del Mediterraneo per poi riemergere staccandosi dalla dorsale appenninica.

Conero 3 milioni di anni fa

L’area del Conero 3,4 milioni di anni fa: nelle Marche durante il Pliocene superiore erano emerse solo le vette più alte dell'Appennino e il Conero.

Durante il Quaternario si completa l’emersione del Conero e delle aree circostanti ed i cambiamenti climatici (cicli glaciali ed interglaciali) provocano ampie oscillazioni del livello dei mari. I sedimenti argillosi avevano gia coperto i mari adiacenti dando origine, con un successivo sollevamento, alle attuali colline argillose pleistoceniche che oggi caratterizzano il paesaggio marchigiano.

Conero 20.000 anni fa

L’area del Conero 20000 anni fa: siamo in piena glaciazione e l'Adriatico cominciava solo molto più a sud, in prossimità dell'attuale fossa di Pomo (antistante l'Abruzzo), dove sfociava l'attuale fiume Po forse visibile dall'alto del promontorio.

Con la fine dell’ultima glaciazione (10.000 anni fa) il livello del mar Mediterraneo si innalzò nuovamente facendo arretrare la line di costa.

Conero 7 mila anni fa

L’area del Conero 7000 anni fa: l'ingressione marina determinò l'allagamento delle valli dell'Aspio e del Musone, nonché la zona dove oggi sorge Ancona. Cominciò anche l'erosione dell'attuale falesia del promontorio del Conero.

SITOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA